Pagina (465/482)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ecco un esempio, tolto ancora dai Sella. Quintino Sella fu messo dal padre a studiare matematiche, onde potesse meglio dirigere e far prosperare l'opificio paterno; ma egli si segnalò in modo così straordinario in quegli studi, che il professore Giulio ed il ministro Desambrois gli offersero di mandarlo all'estero per studiare le miniere. Egli aveva avuto poco prima la sventura di perdere suo padre, onde si consultò coi suoi zii. Questi furono unanimi nel rispondergli che l'uomo il quale ha una occupazione indipendente in casa, è ben pazzo se va a farsi dipendente in un impiego. Erano dello stesso parere i fratelli e la madre: ma egli, voglioso di proseguire negli studi in cui doveva tanto segnalarsi e di vedere nuove genti e nuovi luoghi, tanto fece che la madre e i fratelli si piegarono: non però gli zii, che gli tennero il broncio perchè era stato il primo a dare il cattivo esempio. Un tal giorno, uno di questi zii incontrò il nipote ministro, mentre appunto da ogni parte gli si faceva tanto di cappello, e si cercava un suo saluto, un suo sorriso, un suo sguardo: il nipote gli corse incontro ad abbracciarlo, ed egli, guardatolo un poco, scrollò il capo mormorando: - Peccato! Saresti diventato un così buon fabbricante di panni!
      In questo lusso dell'aver figli la famiglia dei Sella ha veramente sfoggiato: la madre di Quintino ha avuto, oltre a lui, altri diciannove figliuoli, di cui dieci sono oggi vivi, ed hanno costituito dieci famiglie. Vive sempre la ottima donna, cui sono in sessanta a chiamare col nome di madre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Volere e potere
di Michele Lessona
pagine 482

   





Sella Sella Giulio Desambrois Sella Quintino