maestro docile, pensatore ornato di lettere,
povero munifico,
d'opere pie promotore, direttore;
agli Artigianelli lasciò lire quarantamilafrutto di parsimonia liberale,
i libri alla patria città:
visse anni circa LVIII, fino al giugno MDCCCLXVII.
Amici, discepoli, concittadini di più parti d'Italia
grati all'affetto e ai puri esempi.
Michele Amatore
Il nostro valoroso esercito annovera uomini egregi, che da semplici soldati hanno saputo salire a gradi elevati, talora elevatissimi, colla energia del volere, colla perseverante applicazione, con lo studio e col valore. Parecchi nostri generali hanno incominciato soldati semplici, e moltissimi ufficiali superiori.
La qual cosa, mentre fa onore grande a quegli uomini, torna pure a lode della costituzione dell'esercito nostro, che lascia aperta la strada a chiunque ha forza e volontà per percorrerla.
Farebbe opera molto buona chi raccogliesse le vite dei nostri generali ed alti ufficiali dell'esercito che hanno cominciata la carriera dal primo scalino, e la esponesse al pubblico: un libro cosiffatto sarebbe il più bel regalo al coscritto, ed un benefizio alla patria.
Io dirò qui qualche parola intorno al capitano Michele Amatore, che ebbe certo vicende più singolari fra tutti.
Metto il capitano Michele Amatore nella lista degli egregi cittadini vissuti in Piemonte sebbene sia nato ben lungi, ed appaia a prima vista non piemontese; e gli assegno questo luogo, perchè piemontesi furono gli uomini che hanno avuto l'azione più decisiva sulla sua esistenza, perchè in Piemonte passò i giorni più importanti della sua vita, e perchè egli ama chiamarsi figlio di questa provincia italiana.
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