Ah no. In questi giorni consacrati a Pallade, che di nuovo chiama la gioventù ai severi studj delle scienze, i Licei e le Università risuonano degli applausi e delle lodi tributate ai meriti di personaggi illustri o nelle lettere o nelle scienze, e anch'io quest'oggi debbo sparger fiori sulla tomba di qualche celebre poeta o letterato. Ma a chi tesserò io l'elogio, ai meriti di qual personaggio farete voi plauso? E posso per un solo istante star dubbioso ed incerto, mentre ancor l'ombra del celebre nostro Parini va inonorata vagando intorno alle mura di questa nostra città, e si lagna, che l'estinta sua salma giaccia fra sozze glebe di fossa plebea, e la patria sconoscente non le sia stata cortese né di tomba, né di monumenti, che poscia le furono eretti da una tenera amicizia (5)? Plachiam dunque in oggi la sdegnata ombra di un sì illustre Milanese, onoriamo la di lui memoria trattenendoci non già sulle private vicende della vita, ma sulle poetiche e letterarie di Lui produzioni. La storia degli scrittori celebri, dicea benissimo d'Alembert, altro non è che la storia de' loro pensieri e delle loro fatiche, nel che consiste la parte più essenziale e più utile del loro elogio. Meco pertanto ammirate le opere di un così peregrino ingegno, e vedrete che Parini fu in Milano capo ed esemplare di una nuova scuola poetica, come Leonardo da Vinci lo fu di una nuova scuola di pittura.
Sulle sponde dell'ameno Eupili da noi detto Lago di Pusiano (6) ebbe Parini i suoi natali nel 1729 da Genitori poveri, ma generosi abbastanza di sacrificare ogni loro avere per dare una liberale educazione al figlio ed accrescere così non poco lustro all'italiana letteratura.
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