Qual maraviglia pertanto se con bella perspicuità, ed ordine Egli espose le arcane teorie della varietà dell'unità, dell'ordine, della proporzione, della chiarezza, della facilità, della convenevolezza? Quanta utilità non arrecano le sue lezioni sull'origine, sui progressi, sull'indole dell'italiana favella? E quale scorta più sicura può seguire la studiosa gioventù nella lettura dei classici nostri, di quella di questo grand'uomo, il quale con finissima critica, con isquisito giudizio, tutti enumera i pregi ed i difetti dei medesimi, incominciando dal Dante infino al Salvini? Da sì eccellente scuola doveano uscire uomini sommi, come da quella di Socrate uscirono Platone e Zenofonte, e da quella di Raffaello si ebbero Giulio Romano, ed altri valentissimi pittori. L'autore dell'Idillio scritto dalle sponde del trino Lario, e dell'Epistola sui sepolcri di Foscolo e di Pindemonte, è una pianta educata con lungo studio ed irrigata di benefici umori dal Parini, dì cui fu ben più liberale imitatore, che non lo sia stato l'Autore della Moda e della Conversazione.
Ma già la Patria stendea le supplichevoli sue mani a Parini, e il chiamava ad affaticare in un pelago più vasto, ma sparso di immani scoglj. ed agitato da più terribili procelle. Già un novello Annibale coll'asta in mano, e in fronte la vittoria avea varcate le Alpi, e chiamato dall'ozio e dalla quiete della villa il gran politico e filosofo Pietro Verri. Non dimenticò Egli anche Parini, ma trattolo dall'ombra de' platani del Liceo fra le cure di Stato il collocò a canto di Verri nel Municipio di Milano cui commise il freno di queste belle contrade.
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