Arresta il passo e attonitoOdi del tuo Cantore
Le commosse reliquieSotto la terra argute sibilar.
Il sig. Francesco Reina intrinseco amico del Parini con somma accuratezza e fedeltà ne ha scritta la vita, dalla quale io ho desunto tutte le memorie pel mio Elogio. Egli lo ha dipinto come uomo privato, come gran letterato, satirico singolare, esimio lirico, valentissimo Professore, obbediente suddito, vero cittadino, tenero amico. La posterità sarà sempre a Lui riconoscente, perchè ha conservati i più bei tratti caratteristici della vita di quest'uomo, e ne ha fatto un tal ritratto che facilmente farà conoscere a ciascuno l'originale.
Abbiamo l'Elogio di Parini scritto dal P. Galeazzo Scotti, ed i pregi ch'esso ha m'avrebbero distolto dal comporne un altro, se non avessi creduto esser cosa conveniente, che questa città, che acquistò per opera di Parini tanta fama, gli rendesse un pubblico e solenne tributo di lodi in uno de' suoi Licei.
(6) La terra di Bosisio, in cui nacque Parini produsse due grandi ingegni l'uno subito dopo l'altro, Parini ed Appiani. Il nostro Poeta così cantò nel frammento di un'Ode che Egli incominciato avea, dirigendosi a quell'egregio Pittore,
Te di stirpe gentile,
E me di casa popolar, cred'io,
Dall'Eupili natìo,
Come fortuna variò di stileGuidaron gli avi nostri
Della città fra i clamorosi chiostri.
E noi dall'onde pureDal chiaro Cielo, e da quell'aere vivo
Seme portammo attivoPronto a levarne dalle genti oscure,
Tu, Appiani, col pennello,
Ed io col plettro seguitando il Bello.
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