(17) Vedi i giudizj di questi Lirici ne' secoli della Letteratura Italiana scritti dall'eruditissimo Giambattista Corniani di Brescia.
(18) Ho creduto di far cosa grata e vantaggiosa ai giovani studiosi col riportare tutto intero il bellissimo squarcio dell'Orazione inaugurale da me encomiato nell'Elogio. Leggetelo attentamente, o giovani, e poi ditemi se questa non è una peregrina e maschia foggia di manifestare i proprj pensieri, e di confermare una cosa.
Io non rifletto giammai a quella famosa età della Repubblica di Atene, nella quale si vide, quasi in un momento sorgere e perfezionarsi ogni bell'Arte, diffondersi l'ordine l'eleganza la venustà la magnificenza sopra tutto il materiale della città, e nel tempo medesimo l'eloquenza la gentilezza la soavità la benivolenza, l'atticismo finalmente spargersi per tutte le case, e formare il carattere di utti i cittadini: io, dissi, non rifletto giammai a quella famosa età, che non mi paja di vedere il facondo Pericle così ragionare al popolo Ateniese.
O Ateniesi, onde viene questa felice rivoluzione, che io veggo quasi subitamente esser seguita fra voi? Onde questi portici, che con tant'ordine con tanta varietà con tanta grandezza ombreggiano le vostre piazze, e sorprendono insieme e rapiscono i vostri sguardi? Onde questi tempj queste gallerie questi teatri, dove l'ordine e l'ornamento, temperando la mole e rompendo l'uniformità e allegerendo la gravezza sollecitano, non istordiscono l'immaginazione e appagano gli animi vostri, mentre gli occhi non si stancano di mirare?
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