E veramente è degno il Lippi di molta lode, in questo particolarmente, di aver saputo, per dir così, annestare a' suoi versi i proverbi, e gli idiotismi più scuri: e quelli adattare a' fatti sì propri, che può chicchessia, ancorchè non pratico delle proprietà della nostra lingua, dal fatto medesimo, e dal modo, e dalla occasione in che sono portati, intender chiaramente il vero significato di molti di loro. E ciò sia detto, oltr'a quanto si potrebbe dire in sua lode, e de' suoi componimenti. Per un giocondissimo divertimento, e ricreazione, nell'ordinazione di cui non ischifò i concetti pure di chi tali cose scrive: aggiunsevi molti episodi col canto dell'Inferno: e finalmente in dodici cantari terminò il bel poema del Malmantile Racquistato, al quale volle fare gli argomenti per ogni Cantare il già nominato Antonio Malatesti.
L'allegoria del suo Poema fu, che Malmantile vuol significare in nostra lingua toscana, una cattiva tovaglia da tavola; e che, chi la sua vita mena fra l'allegria de' conviti, per lo più si riduce a morire fra gli stenti. Nè è vero ciò, che da altri fu detto, che egli per beffa anagrammaticamente vi nominasse molti gentiluomini, ed altri suoi confidenti: perchè ciò fece egli per mera piacevolezza, con non ordinario gusto di tutti loro, i quali con non poca avidità ascoltando dall'organo di lui le proprie rime, oltre modo goderono di sentirsi leggiadramente percuotere da' graziosi colpi dell'ingegno suo. Chi vorrà sapere altri accidenti, occorsi nel tempo che il Lippi conduceva quest'opera, legga quanto ha scritto il dottor Paolo Minucci nelle sue eruditissime Note fatte allo stesso Poema, per le quali viene egli, quanto altri immaginar si possa, illustrato ed abbellito.
| |
Lippi Inferno Malmantile Racquistato Cantare Antonio Malatesti Poema Malmantile Lippi Paolo Minucci Note Poema
|