Non voglio però lasciar di dire in questo luogo, come un solo originale di quest'opera uscì dalla penna del Lippi, messo al pulito, che dopo sua morte restò appresso de' suoi eredi: ed una accuratissima copia del medesimo, riscontrata con ogni esattezza da esso originale, fu appresso del cavaliere Alessandro Valori, gentiluomo di quelle grandi qualità e doti, di che altrove si è fatta menzione. Questo cavaliere era solito alcune volte fra l'anno di starsene per più giorni in alcuna delle sue ville d'Empoli vecchio, della Lastra, o altra, in compagnia di altri nobilissimi gentiluomini, e del virtuoso cavaliere Baccio suo fratello, dove soleva anche frequentemente comparire Lionardo Giraldi proposto d'Empoli, che all'integrità de' costumi e affabilità nel conversare, ebbe fino da' primi anni congiunto un vivacissimo spirito di poesia piacevole, in stile bernesco, come mostrano le molte e bellissime sue composizioni: ed a costoro fece sempre provare il Valori, oltre il godimento di sua gioconda conversazione, effetti di non ordinaria liberalità, con un molto nobile trattamento di ogni cosa, con cui possa, e voglia un animo nobile e generoso, onorare chichessia nella propria casa. Con questi era bene spesso chiamato il Lippi, e non poche volte ancora lo scrittore delle presenti notizie, che in tale occasione volle sempre essere suo camerata. Veniva Lorenzo ben provvisto colla bizzarria del suo ingegno e col suo poema; con quella condiva il gusto del camminare a diporto, il giuoco, e l'allegria della tavola, mediante i suoi acutissimi motti: e con questo faceva passare il tempo della vegghia con tanto gusto, che molti, che sono stati soliti di godere di tale conversazione, ed io non meno di essi, non dubito di affermare di non aver giammai per alcun tempo veduto giorni più belli.
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