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      E se non se le dà soddisfazione,
      La ci farà marcir 'n una prigione.
     
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      Bisogna qui pigliar qualche partito,
      Se noi non vogliam ir nella malora:
      Ed un ce n'è, ch'è buono arcisquisito,
      Qual è, che si risvegli Celidora(38),
      C'ha dato un tuffo nello scimunito(39),
      Mentre di Malmantil si trova fuora;
      E passandola sempre in piagnistei,
      Pigra si sta, come non tocchi a lei.
     
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      Ma come quella, pare a me, che aspettaChe le piovano in bocca le lasagne,
      Senza pensare un Jota alla vendetta,
      La sua disgrazia maledice, e piagne.
      Or mentre(40) ch'ella in arme non si mettaPer racquistar lo scettro e sue campagne,
      Molto male per noi andrà il negozio,
      Che muoiam di mattana(41) e crepiam d'ozio.
     
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      Chi sa? forse costei se ne sta cheta,
      Perch'ella vede esser legata corta(42);
      Che s'ell'avesse un dì gente e moneta,
      Tu la vedresti uscir di gatta morta;
      Ma qui Baldon farà dall'A alla Zeta;
      (43)So quel ch'io dico, quando dico tórta:
      Ritrova tu costei, sta' seco in tuono(44);
      Chè quant'al resto, anch'io farò di buono(45).
     
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      Vattene dunque, e in abito di mago,
      Dopo il formar gran circoli e figure,
      Conchiudi e dille che tu se' presagoChe presto finiran le sue sciagure:
      E quel tuo corazzon pelle di drago(46),
      Imbottito d'insulti e di bravure,
      Mettile indosso; chè vedra'la poiFar lo spavaldo più che tu non vuoi.
     
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      Bellona, che ha il medesimo capriccioDi far braciuole, va col sarrocchino(47)
      E col bordone e un bel barbon posticcio,
      Sembrando un venerabil pellegrino:
      E fatto di parole un gran piastriccio,
      Esser dicendo astrologo e indovino,
      Che vien di quel discosto più lontano(48),


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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