Perchè in veder la tua bella figura,
Cascan morti, senz'altro, di paura.
42
Ne segue intanto Romolo Carmari,
Cavalier di valore e di gran fama;
Ma sfortunato, perchè co' danari,
Giocando, egli ha perduto anco la dama.
Colle pillole, date a' suoi erari(93),
L'affetto evacuò l'Arpia ch'egli ama;
Talchè, senz'un quattrino, ammartellato(94)
Alla guerra ne va per disperato.
43
Dopo un'insegna nera, che v'è drentoCupido morto con i suoi piagnoni,
Marciar si vede un grosso reggimentoCh'egli ha d'innumerabili Tritoni(95):
Al cui arrivo ognun per lo spaventoSi rincantuccia ed empiesi i calzoni(96):
E da lontano infin dugento legheS'addoppiano i serrami alle botteghe.
44
Or comparisce Dorïan da Grilli(97),
Che nella guerra è così buon soggetto,
Che metterebbe gli Ettori e gli Achilli,
E quanti son di loro, in un calcetto(98).
Scrive sonetti, canta ognor di Filli;
E, buon compagno, piacegli il vin pretto;
Rubato, per insegna, ha nel Casino
Il quattro delle coppe(99), che ha il Monnino(100).
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Fra Ciro(101) Serbatondi, il sir di Gello,
Che in Pindo a Mona Clio sostiene il braccio(102);
Egeno de' Brodetti, e Sardonello
Vasari ch'è padron di Botinaccio,
Conducon tanta gente, ch'è un flagello,
Da far che le pagnotte abbiano spaccio:
Di cui(103) (perchè il mestar diletta a ognuno)
Si pigliano il comando a un dì per uno.
46
Di foglio(104) per impresa, un bel cartoneInsieme colla pasta egli hanno messo,
Dei lor fantocci, i quali da Perlone
Soglion copiare, o disegnar dal gesso.
Nel mezzo v'han dipinto d'invenzioneL'impresa lor, nella quale hanno espresso
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