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      In che grado io sarò diratti appunto.
     
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      Se al corso di quest'acqua porrai cura,
      Tutto il corso vedrai di vita mia:
      Mentr'ella è chiara, cristallina e pura,
      Di' pur ch'io viva in festa ed allegria;
      Ed all'incontro, se è torbida e scura,
      Ch'ella mi va come dicea la Cia(213):
      Ma quand'ella del tutto ferma il corso,
      Di' ch'io sia ito a veder ballar l'orso(214).
     
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      Ciò detto, in capo il berrettin si serra,
      Mette man(215), chiude gli occhi e stringe i denti:
      E dà sì forte una imbroccata in terra,
      Che 'l ferro entrovvi fino a' fornimenti(216).
      In quel che(217) i grilli e i bachi di sotterraSgombrano tutti i loro alloggiamenti,
      Pullula fuori un cesto di mortella,
      E di nuovo Florian così favella:
     
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      Fratel mio caro, questa pianta ancora,
      Com'io la passi, ti darà ragguaglio:
      Cioè, mentr'ell'è verde, anch'io alloraSon vivo, fresco e verde come un aglio(218);
      E quand'ella appassisce e si scolora,
      Anch'io languisco od ho qualche travaglio:
      In somma, s'ella è secca, leva(219) i moccoli,
      Per farmi dire il requie scarpe(220) e zoccoli.
     
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      Poichè queste parole ebbe finito,
      Dal suo caro Amadigi si licenza:
      Il qual rimase tutto sbigottito,
      Perocchè gli dolea la sua partenza;
      Quando in sella Florian di già salito,
      Senza gran doble o lettre di credenza,
      Andonne a benefizio di natura(221),
      Con due servi, cercando la ventura.
     
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      E il primo giorno fece tanta via,
      Che i suoi lacchè, spedati e conci male,
      Si rimasero, l'uno all'osteria,
      E l'altro scarmanato allo spedale;
      Ond'ei più non avendo compagnia,
      Sebbene accanto avea spada e pugnale,
      Per non aver paura in andar solo,


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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