Che fu per farlo quasichè svenire:
Confermata però la sua credenza,
Rivolto a' circostanti prese a dire:
Questo è veleno, e ben di quel profondo:
Sentite voi ch'egli avvelena il mondo?
18
Rispose il General commosso a sdegno:
Come veleno? oh corpo di mia vita!
E dove è il vostro naso e il vostro ingegno?
Lo vedrebbe il mio bue ch'egli ha l'uscita(325).
A ciò soggiunse il medico: buon segno:
Segno, che la natura invigorita,
A' morbi repugnante, adesso questo(326)
A' nostri nasi manda sì molesto.
19
Vedendo poi, che il flusso raccappella(327),
Come quello che ha in zucca poco sale,
Comincia a gridar: guardia, la padella,
E (quasi fosse quivi uno spedale)
Chiama gli astanti, gl'infermieri appella,
Il cerusico chiede e lo speziale:
E venuto l'inchiostro, al fin si metteA scrivere una risma di ricette.
20
Dove diceva (dopo milïoniDi scropoli, di dramme e libbre tante)
Che, giacchè questo mal par che cagioniStemperamento forte, umor piccante,
Per temperarlo, Recipe in bocconiColla, gomma, mèl, chiara e diagrante(328).
Quindici libbre in una volta solaDi sangue se gli tragga dalla gola.
21
Acciocchè tiri per canal diversoL'umor, che tende al centro, ut omne grave;
Chè se durasse troppo a far tal verso,
Dir potrebbe l'infermo: addio, fave(329).
Poi tengasi due dì capo riverso,
Legato ben pe' piedi ad una trave:
Se questo non facesse giovamento,
Composto gli faremo un argomento(330).
22
Però presto bollir farete a sodoUn agnello, o capretto, in un pignatto:
'N un altro vaso, nello stesso modo,
Un lupo, per insin che sia disfatto;
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General Recipe
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