Senza interesse d'un puntal di stringa,
E non come in tua corte sono alcuniAdulator, che fanno Meo Raguni(362).
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Io dunque, che non voglio esser de' loro,
Ma tengo l'adular pessimo vizio,
Soggiungo, e dico, per ridurla a oro(363),
Che mal distribuito è questo ufizio,
E che non può passar con tuo decoro;
Poichè, mostrando non aver giudizio,
Un tuo aio ne mandi a far la spia,
Quasi d'uomin tu avessi carestia.
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Manda manda a spiar qualche arfasatto,
O un di quei(364) che piscian nel cortile:
Questo farà il mestier come va fatto,
Senza sospetto dar nel campo ostile;
Ostile dico, mentre costa(365) in fatto,
Che cinto ha d'armi tutto Malmantile.
Tal gente si può dire a noi contraria,
Perchè non vien quassù per pigliar aria.
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E perch'ei non vorrebbe uscir del covo,
Soggiunge dopo queste altre ragioni;
Ma quella, che conosce il pel nell'uovo,
S'accorge ben che son tutte invenzioni;
Però, senza più dirglielo di nuovo,
Lo manda fuori a furia di spintoni;
E mentre ei pur volea 'mbrogliar la Spagna(366),
Gli fa l'uscio serrar sulle calcagna.
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Sperante resta alla Regina intorno,
Spianator di pantondo riformato(367):
Gridan(368) le spalle sue remo e Livorno,
Ed ha un culo che pare un vicinato:
La pala nella destra tien del forno,
Nella sinistra un bel teglion marmato(369)
In cambio di rotella, che gli guardaDa' colpi il magazin della mostarda.
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De' Rovinati(370) anch'ei passò la barca;
Perchè la gola, il giuoco, e il ben vestireGli aveano il pane, la farina e l'arca
In fumo fatto andar come elisire;
Talchè cantando poi, come il Petrarca,
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