Che vuol che ognor si trinchi e si sbasoffi(388);
E dove a mensa metter può la mano,
Si fa la festa di San Gimignano(389).
58
Dalle fredde acque(390) il Mula i fanti approdaA spiaggia militar fra fronde e frasche:
Ha nobil bardatura tinta in brodaDi cedri e di ciriege d'amarasche.
Co' pescatori al Mula ora s'accodaDommeo, treccon de' ghiozzi e delle lasche.
Pericol Pallerino(391) anch'ei ne metteDugento suoi, armati di racchette.
59
Melicche, cuoco, all'ordine s'appresta;
Per giannettina(392) ha in mano uno stidione,
Ed un pasticio per visiera in testa,
Con pennacchio di penne di cappone;
Un candido grembiul per sopravvestaGli adorna il culo e l'uno e l'altro arnione;
Una zana è il suo scudo; e nell'armataConduce tutta Norcia e la vallata.
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L'unto Sgaruglia con frittelle a josaAlla squadra de' cuochi ora soggiugne
Quella de' battilani assai famosa,
Gente, che a bere è peggio delle spugne:
A cui(393) battiem, diceva, la calcosa(394),
Ch'affeddeddieci là, dove si giugne,
Noi non abbiamo a scardassar più lana,
Ma s'ha far sempre la Lunediana(395).
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Conchino di Melone ecco s'affaccia,
Che, l'osteria tenendo degli Allori,
Col fine(396) e saldo d'un buon pro vi facciaHa dato un frego a tutt'i debitori;
Che tutti allegri e rubicondi in faccia,
Cantando una canzone a quattro cori,
Di gran coltelli e di taglieri armati,
Si son per amor suo fatti soldati.
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Scarnecchia(397), che di guerra è un ver compendio,
L'eroe degli arcibravi, e dico poco,
A cui dovrebbe dar piatto e stipendioChiunque governa in qualsivoglia loco,
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