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      Psiche non tiene i suoi pensieri ascostiA Calagrillo, cavalier di vaglia,
      Che promette aiutar la damigella,
      E poscia ascolta una gentil novella.
     
     
      1
      Omnia vincit Amor, dice un testo;
      E un altro disse, e diede più nel segno:
      Fames Amorem superat; e questo
      È certo, e approva ognun c'ha un po' d'ingegno;
      Perchè, quantunque Amor sia sì molesto,
      Che tutt'i martorelli(429) del suo regnoDicano ognora: ahi lasso! io moro, io pèro;
      E' non si trova mai che ciò sia vero.
     
      2
      Non ha che far nïente colla Fame,
      Che fa da vero, purch'ella ci arrivi;
      Posson gli amanti star senza le dameI mesi e gli anni, e mantenersi vivi;
      Ma se due dì del consueto strameI poveracci mai rimangon privi,
      E' basta; chè de fatto andar gli vediA porre il capo dove il nonno ha i piedi.
     
      3
      Talchè si vien da questi effetti in chiaro,
      Che d'Amore la Fame è più potente;
      Ond'è che ognun di lui più questa ha caro,
      E quando alle sue ore ei non la sente,
      Lamentasi, e gli pare ostico e amaro.
      Perciò riceve torto dalla gente,
      Mentre ciascun la cerca e la desia,
      E s'ella viene, vuol mandarla via.
     
      4
      Anzi la scaccia, come un animale(430)
      Sul buon del desinare e della cena:
      Per questo ella talor, che l'ha per male,
      Più non gli torna; ovver per maggior penaIn corpo gli entra in modo e nel canale,
      Che non l'empierebb'Arno colla piena;
      Come vedremo che a Perlone(431) ha fatto,
      Che a questo conto(432) grida come un matto.
     
      5
      Desta l'Aurora omai dal letto scappa,
      E cava fuor le pezze di bucato;
      Poi batte il fuoco, e cuocer fa la pappaPel suo giorno bambin ch'allora è nato.
      E Febo, ch'è il compar, già colla cappa


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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