Dimostrano a me poi 'l bianco pel nero;
Dicendomi, che m'hanno fatta sposaD'un giovanetto, ch'è sì bella cosa.
41
Soggiunsero di lui mill'altre bozze;
Ma quando da me poi lo veddi in facciaCon quella forma e membra così sozze,
Pensate voi se mi cascò le braccia:
Anzi nel giorno proprio delle nozze,
Che a darmi ognun venia il buon pro vi faccia,
Ogni volta, con mio maggior dolore,
Sentivo darmi una stoccata al cuore.
42
Non lo volevo; pur mi v'arrecai,
Veduto avendo ogni partito vinto(491);
Ma perchè non è il diavol sempre maiCotanto brutto com'egli è dipinto,
Quand'io più credo a gola esser ne' guai,
Ecco al mio cuore ogni travaglio estinto;
Vedendo ch'ei lasciò, sendo a quattr'occhi,
La forma delle botte e de' ranocchi.
43
E molto ben divenne un bel garzone,
Che m'accolse con molta cortesia;
Ma subito mi fa commissïone,
Ch'io non ne parli mai a chicchessia,
Perch'io sarò, parlandone, cagioneCh'ei si lavi le man de' fatti mia,
E per nemmen(492) sentirmi nominareSi vada vivo vivo a sotterrare.
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E perchè quivi ancora avrà pauraCh'io non vada a sturbargli il suo riposo,
Avrà sopr'ad un monte sepolturaChe mai si vedde il più precipitoso,
Ed alto poi così fuor di misura,
Che non v'andrebbe il Bartoli(493) ingegnoso;
Oltrechè innanzi ch'io vi possa giugnere,
Ci vuol del buono, e ci sarà da ugnere.
45
Poichè una strada troverò nel piano,
Che veder non si può giammai la peggio;
Poi, giunta a piè del monte alpestre e strano,
Con due uncini arrampicar mi deggio,
Menando all'erta or l'una or l'altra manoCome colui che nuota di spasseggio;
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Bartoli
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