Quel popolaccio ha aggiunto e lo ritieneDal fuggir via con tanta sua vergogna;
Perchè, quando per lei la raffigura,
Rallenta il corso e piscia la paura.
4
E quivi, coll'affanno in sulla pena(514),
Tutto lamenti, condoglienze e strida,
Tremando forte come una vermena,
La prega, perchè in lei molto confidaE perchè addosso giunta gli è la piena
E lì tra lor non è capo nè guida,
A far in mo', se si può far di manco,
Ch'ei non s'abbia(515) a cacciar la spada al fianco.
5
Ella risponde allor, ch'è di parereChe il pigliar l'arme faccia di mestiero;
Che per la patria par che sia dovereIl farsi bravo, e diventar guerriero;
Sebben fra tanto vuole un po' vedere,
S'ella con Gambastorta e Baconero(516)
Trovar potesse il modo che costoroVadano a far il bravo a casa loro.
6
Ciò detto, balza in casa, e colà drentoPer ugnersi dispogliasi(517) in capelli;
E cacciatasi addosso quant'unguentoAveva ne' suoi fetidi alberelli,
Un gran circolo fa nel pavimento,
E con un vaso in man, scritti e cartelli,
Borbottando parole tuttavia,
Che nè men si direbbono in Turchia,
7
Fa un salto a piè pari in mezzo al segno;
E quivi avendo all'ordine ogni cosaPer mandare ad effetto il suo disegno,
Grida così con voce strepitosa:
O colaggiù dal sotterraneo regnoCornuti mostri e gente spaventosa,
Filigginosi abitator di Dite,
Badate a me, le mie parole udite.
8
Vi prego, vi scongiuro e vi comandoPer la forza e virtù di questi incanti;
Per quest'acqua che a gocce in terra spandoDagli occhi distillata degli amanti;
Per questa carta, ov'è stampato il bando(518)
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Gambastorta Baconero Turchia
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