Di quella porcheria de' guardinfantiChe di portar le donne han per costume,
Ricettacol di pulci e sudiciume;
9
Per gl'imbrogli vi chiamo e l'invenzioni,
Che ritrova il legista ed il notaio,
Quando per pelar meglio i buon pippioni,
Gli aggira, che nè anche un arcolaio:
Orsù, pezzi di sacchi di carboni,
Per quei ladri del sarto e del mugnaioChe ti voglion rubare a tuo dispetto,
Uscite fuor, venite al mio cospetto.
10
Tutto l'Inferno a così gran paroleVien sibilando e intorno le saltella,
Come dall'alba al tramontar del soleFa quel ch'è morso dalla tarantella(519).
Domandale Pluton quel ch'ella vuole,
Chè stridendo ogni dì lo dicervella;
E lui, ch'or mai ha dato nelle vecchie,
Fa ire in giù e in su come le secchie;
11
Ed a far ch'ei si pigli quella straccaSenza cagion, gli par ch'ell'abbia il torto;
Perchè dalla profonda sua baraccaA Malmantil non è la via dell'orto.
Corpo!... (dic'ella, ed al celon(520) l'attacca)
A venire insin qui tu sarai morto!
Ma senti, il mio Pluton, non t'adirare,
Chè venir non t'ho fatto sine quare;
12
Ma perchè tu mi voglia far piacereDi darmi Baconero e Gambastorta,
Perch'io mi vo' dell'opra lor valereIn cosa che mi preme e che m'importa.
Plutone allor quei due fa rimanere,
E la strada si piglia della portaSeguìto da' suoi sudditi, che tutti
Posson fondar la Compagnia de' Brutti(521).
13
Lascian Plutone e corron dalla drudaI due spirti, aspettando il suo decreto:
Ed ella allor, che fa da Cecco Suda(522)
Per far sì che Baldon dia volta a dreto,
Ed anche, se si può, ch'ei vada a Buda(523),
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