L'insolite armi, sbigottisce il ghiotto;
E dal timor ch'egli ha di tanta gente,
Trema da capo a piè, si piscia sotto.
Con tutto ciò digruma allegramente,
E spesso spesso bacia il suo barlotto;
E acciò stremata non gli sia la vita(599),
Non dice pur: degnate, o a ber gl'invita.
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Ma i cavalier famosi a quel plebeo,
Che non profferì lor della rovella(600),
Furon per insegnare il galateo,
Con battergli giù in terra una mascella.
Chi sei? diss'un di loro: e Piaccianteo,
Ch'è un pover uom risponde; e in quella cellaMolt'anni in astinenza ha consumati
Per penitenza de' suoi gran peccati.
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E quei soggiunge: mi rallegro, e godoChe voi facciate bene, e vi son schiavo:
Ma se 'l patire è fatto a questo modo,
Penitente di voi non è più bravo;
Tal ch'io per me vi mando a corpo sodo,
Non nel settimo ciel, ma nell'ottavo;
Donde a' mondani(601), e a me, che sono il capoPisciar potrete a vostra posta in capo.
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Ma perch'al certo Vostra Reverenza,
Ch'è stenuata come un carnovale,
Avrà fatta fin or tant'astinenzaChe basti a soddisfare a ogni gran male;
Or può lasciar a noi tal penitenza,
Acciò baciam la terra del boccale(602),
Per più mondi accostarci a questi avanziDelle reliquie ch'ell'ha qui dinanzi.
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Qual madre che ripara il suo figliuoloCh'è sopraggiunto da mordaci cani,
Ei cuopre tutto col suo ferraiuolo;
Ed eglino gli danno in sulle mani,
E col lazzo del Piccaro Spagnuolo(603),
Che dalla mensa vuol tutti lontani,
Acciò poi a tal cosa non arrivi,
Con due calci lo fan levar di quivi.
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Così fan carità(604) di più rigaglie,
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Piaccianteo Vostra Reverenza Piccaro Spagnuolo
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