Orsù tiriamo innanzi, ch'io ho finito,
Perch'a questi discorsi le personeNon mi dicesser: questo scimunito
Vuol farci qualche predica o sermone.
Attenti dunque. Già v'avete uditoL'incanto, ch'ella fece a petizione
Di quei del luogo, ch'ebbero concettoScacciarne il duca; ma svanì l'effetto.
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Ella, ch'in tanto avuto avea sentoreChe quei due spirti sciocchi ed inesperti
Avean dinanzi a lui fatto l'errore,
Sicchè da esso furono scoperti,
Se la digruma(609), che ne va il suo onore,
Mentre gli accordi fatti ed i concertiRiusciti alla fin tutte panzane(610),
Con un palmo di naso ne rimane.
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Ma non si sbigottisce già per questo,
Chè vuol cansar quell'armi dalle mura.
A' diavoli, da' quali ebbe il suo resto(611),
E che gliel'hanno fatta di figura(612),
Vuol, dopo il far che rompano un capresto,
Squartare, e poi ridurre in limatura;
Perchè non fu mai can che la mordesse,
Che del suo pelo un tratto non volesse.
7
Basta, ch'ella se l'è legata al dito,
E l'ha presa co' denti, e se n'affanna;
Talch'andarsene in Dite ha stabilito,
Perchè ne vuol veder quanto la canna(613),
Ed oprar che Baldon resti chiarito(614)
Ch'ambisce in Malmantil sedere a scranna.
Or mentre a questa volta s'indirizzi,
Potrà fare un viaggio e due servizzi.
8
Giù da Mammone andar vuole in persona,
Chè più non è dover, ch'ella pretenda,
Che sua bravicornissima coronaSalga a suo conto a ogni poco, e scenda.
Chieder grazie e dar brighe non consuona,
E chi ha bisogno, si suol dir, s'arrenda;
Per questo a lei tocca a pigliar la strada,
Perch'alla fin convien che chi vuol vada.
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Baldon Malmantil Mammone
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