Restò la donna, ed ei le disse: Vale.
19
Questo è il famoso fiume d'Acheronte,
Ove s'imbarca ognun che quivi arriva.
S'affaccia anch'essa; ma il nocchier Caronte
Da poi che tratto ognuno ebbe da riva,
Sta' indietro (grida a lei con torva fronte),
Chè qua non passa mai anima viva;
Ond'ella, messi fuor certi baiocchi,
Gli getta un po' di polvere negli occhi.
20
Ed egli, che da essa ebbe il saponeE che si trovò lì come il ranocchio
Preso dalla medesima al boccone,
Mentr'ella saltò in barca, chiuse l'occhio.
La strega fra quell'anime si pone:
Quai colle brache(626) son fino al ginocchio,
Dovendo a' soprassindaci di DitePresentar de' lor libri le partite.
21
Piangendo, come quando uno ha partitoLe cipolle fortissime malige,
Passan quel fiume, e poi quel di Cocito,
Ultimamente la palude Stige
Che a Dite inonda tutto il circuitoE in sè racchiude furbi e anime bige(627);
Ove Caronte al fin sendo arrivato,
Sbarcò tutti: ed ognun fu licenziato.
22
Ch'entrar dovendo in Dite, e salta e gira,
Che par quando mi barbera(628) la trottola;
Andar non vi vorrebbe e si ritira,
Grattandosi belando la collottola;
Pur finalmente forza ve lo tira,
Come fa(629) il peso al grillo una pallottola;
Così ne van quell'anime nefande,
Chi dal piccin(630) tirata, e chi dal grande.
23
Per la gran calca nel passar le porteConvenne a ognuno andarne colla piena;
Ma la strega non ebbe tanta sorte,
Chè tienla il can che quivi sta in catena.
E perchè per tre bocche abbaia forte,
Ella dice: ti dia(631) la Maddalena.
E intanto trova il pane e in pezzi il taglia,
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Acheronte Caronte Cocito Stige Caronte Maddalena
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