O sul prato del Pucci, o del Gerini.
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Quivi si fa al pallone e alla pillotta(645):
Parte ne giuoca al sussi(646) e alle murelle(647):
Colle carte a primiera un'altra frottaI confortini(648) giuoca e le ciambelle:
Altri fanno a civetta(649), altri alla lotta:
Chi dice indovinelli, e chi novelle:
Chi coglie fiori, e un altro un ramo a un faggioHa tagliato, e con esso canta maggio.
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Più là un branco ha messo l'oste a sacco,
Sicchè tutti dal vin già mezzi brilli,
Mentre la gira(650), fan brindisi a Bacco:
Altri giuoca a te te(651) con paglie o spilli:
Altri piglia o dispensa del tabacco:
Altri piglia le mosche, un altro grilli:
E tutti quanti in quei trastulli immersiSi tengono(652) il tenor, si vanno a' versi.
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La donna resta lì trasecolata,
Vedendo quanto bene ognun si spassa;
E perchè Nepo l'ha di già informata,
Non ragiona di lor, ma guarda e passa.
Per tutta la città vien salutata,
E infin le stanghe e ogni forcon s'abbassa;
Ed ella, or qua or là voltando inchini,
Pare una banderuola da cammini.
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Perocchè tutti quanti quei demòni,
Per vederla n'uscian di quelle grotte,
Ronzando com'un branco di moscioni,
Che s'aggirin d'attorno a una botte;
Saltellan per le strade e su' balconi,
Com'al piover d'agosto fan le botte:
E fan, vedendo sue sembianze belle,
«voci alte, e fioche, e suon di man con elle».
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Così fra quel diabolico rombazzoLa strega se ne va collo stregone;
Sicch'alla fine arrivano al palazzo,
Là dove s'abboccaron con Plutone.
Ma perchè tra di loro entrò nel mazzoScioccamente il Mandragora buffone(653),
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Pucci Gerini Bacco Nepo Plutone Mandragora
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