Ma in bocca avendo poi di gran caverne,
Perchè non datur vacuum in natura,
Gli hanno a misterio(704) in quelle stanze voteComposto denti e lingua di carote.
69.
Quell'altro ch'all'ingiù volta ha la faccia,
E un diavol legnaiuolo in sul gropponeGli ascia il legname sega ed impiallaccia,
Facendolo servir per suo pancone;
Un di coloro fu, ch'alla pancaccia(705)
Taglian(706) le legne addosso alle persone:
Sicchè del non tener la lingua in brigliaCosì si sente render la pariglia.
70.
Vedi colui ch'al collo ha un orinale,
Cieco, rattratto, lacero e piagato?
Ei fu governator d'uno spedale,
Ov'ei non volle mai pur un malato.
Ora, per pena, ogni dolore e maleChe gl'infermi v'avrebbono portato,
Mentr'alla barba lor pappò sì bene,
Sopr'al suo corpo tutto quanto viene
71.
Chi è costui ch'abbiamo a dirimpetto,
Dice la donna, a cui quegli animaliSbarban colle tanaglie il cuor del petto?
Nepo risponde: questo è un di quei taliChe non ne pagò mai un maladetto(707).
Tenne gran posto, fe spese bestiali;
Ma poi per soddisfare ei non avríaVoluto men trovargli per la via(708).
72.
Colui, c'ha il viso pesto e il capo rottoDa quei due spirti in feminili spoglie,
Uom vile fu, ma biscaiuolo e ghiotto,
Che si volle cavar tutte le voglie;
Ogni sera tornava a casa cottoE dava col baston cena alla moglie.
Or, finti quella stessa(709), quei demoniSopra di lui fan trionfar bastoni(710).
73.
Riserra il muro, che c'è qui davanti,
Donne, che feron già, per ambizioneD'apparir gioiellate e luccicanti,
Dar il cul al marito in sul lastrone(711);
Or le superbe pietre e i diamanti
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