Di stracci e ragni a drappelloni adorna,
Voltando in qua e in là l'occhio porcino,
Si spurga, e butta fuora un ciabattino(719).
79.
Spiegar volendo poi quanto gli occorre,
Comincia il suo proemio in tal maniera:
Voi, che di sopra al Sole in queste forreCadesti meco all'aria oscura e nera,
Onde noi siam quaggiù 'n fondo di torre
«Gente, a cui si fa notte avanti sera;»
Voi, ch'in malizia, in ogni frode e inganno
«Siete i maestri di color che sanno;»
80
Sebben foste una man di babbuassiMinchioni e tondi piucchè l'O di Giotto;
Ma poi nel bazzicar taverne e chiassi,
S'è fatto ognun di voi sì bravo e dottoChe in oggi è più cattivo di tre assi(720),
E viepiù tristo d'un famiglio(721) d'Otto;
Voi dunque, benchè pazzi cittadini,
Nel vitupero ingegni peregrini;
81
Siete pregati tutti in cortesiaDa Martinazza, nostra confidente,
Poichè Baldone ancor cerca ogni viaD'entrar in Malmantil con tanta gente,
Ad oprar, ch'egli sbandi e trucchi via;
Però ciascun di voi liberamentePotrà dir sopra questo il suo parere
Del modo che e' ci fosse da tenere.
82.
Cominci il primo: dite, Malebranche,
Quel ch'e' vi par che qui v'andasse fatto.
Levato il tòcco(722), e sollevate l'anche,
Allor quel diavol'n un medesmo trattoUn capitombol fa sopr'alle panche,
E salta in piè nel mezzo com' un gatto;
Ma perch'il lucco s'appiccò a un chiodo,
Si ricompone, e parla a questo modo:
83.
O re, cui splende in mano il gran forcone,
Se il Cappello(723) speziale ha quel segretoCol qual si fa stornare un pedignone,
lo l'ho(724) da far, tornare un uomo addreto.
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