E s'ei non vola, può far capitaleCh'io voglia ritrovarlo; e s'ei c'incappa
Che mi venga la rabbia s'ei mi scappa.
83.
Lo troverò bensì, perch'io vo' ireQua intorno per veder s'io lo rintraccio.
Così corre alla porta per uscire,
Ma ei non può farlo perch'e' v'è il chiavaccio.
Lo squote e sbatte per voler aprire,
Ed or v'attacca l'uno or l'altro braccio.
Noiato alfine vanne e corre ad alto,
E da' balconi in strada fa un salto.
84.
Ma perchè ei vede quivi le pedateVolte al giardino e poi verso la via,
Che Brunetto e quegli altri avean lasciateQuando v'entraro e quando andaron via,
Insospettito lascia andare il frateEd entra nel giardino, e a quella via
Scorge quel suo cocomero diviso,
Ch'è stato(856) il fargli un fregio sopr'al viso.
85.
Poichè levata gli han quella figliuolaChe in esso, com' io ho detto, si trovava,
Per la stizza non può formar parola;
Si sgraffia, batte i denti e fa la bava;
E spalancando poi tanto di gola,
Urla, bestemmia il ciel, minaccia e brava,
Dicendo: o Macometto e tu comportiChe si facciano al mondo questi torti?
86.
In quanto a te, chi ti pisciasse addosso,
So ben che tu non ne faresti caso;
Ma io che da miei dì mai bevvi grosso,
E le mosche levar mi so dal naso,
Saprò ben io a costor fare il cul rosso:
Credilo pur; perchè s'e' si dà il caso,
Che si darà senz'altro, ch'io gli arrivi,
Io me gli vo' di posta ingoiar vivi.
87.
Ma dove col cervel son io trascorso?
Più bue di me non è sotto le stelle;
Perch'innanzi ch'io abbia preso l'orsoVo', come si suol dir, vender la pelle.
Fatti ci voglion qui, perchè il discorso
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Brunetto Macometto
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