Dir volle il suo parere anch'ei in consulta.
7.
Che terminò di non farn'altro; ond'esseLo feron rivestire a spese loro;
Una camicia nuova una gli messe,
C'ha dal collo e da man trina e lavoro;
L'altra il giubbone, un'altra le brachesse,
Tutto di un ricco e nobil quoio(874) d'oro;
Un'altra gli ravvia la capellieraE gli mette, il benduccio(875) e la montiera(876).
8.
A spasso poi lo menan per la manoA veder la lor bella abitazione,
Ma poi più buona, benchè sia in pantano,
Perchè a pagar non hanno la pigione;
La quale è un negozio odioso e strano,
Quando quell'insolente del padroneTi picchia a casa e con sì poca grazia
Chiede il semestre, ch'e' non vè una crazia(877).
9.
Circa questo, pensiero elle non hanno.
Nè di fare altre spese, come accadeAd ogni galantuomo a capo d'anno
D'acconci tasse e lastrichi di strade.
Il vento, e il freddo non può far lor danno,
Perch'il tetto, che scorre e mai non cade,
L'inverno su i pilastri di coralloSi ferma e forma un palco di cristallo,
10.
Di state il Sole giù ne' lor quartieriNon può col frugnolone(878) aver l'ingresso;
Tal ch'elle stanno bene e volentieri.
E godono, un pacifico possesso.
Paride intanto infra tazze e bicchieri,
E di più sorte vini e frutte appresso,
Con esse ritrovandosi in cantina,
Volle provarne almeno una trentina.
11
Nè per questo alterato egli ne resta;
O venga ch'egli è avvezzo in Alemagna,
O che quel vin faccia a salvar la testa,
Ed in quel cambio dia nelle calcagna;
Ragion che quadra bene e quella e questa,
Perch'ei non urta mai chi l'accompagna,
Ma sempre in tuono, e dritto com'un fuso
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Sole Alemagna
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