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      Con esse per le scale torna suso.
     
      12.
      Ov'egli entrato in una bella salaCh'ella sia l'accademia si figura;
      Perchè vi son l'aratolo e la pala,
      Strumenti da studiar l'agricoltura:
      Di lì poi salgon sopr'a un'altra scalaDi baston congegnati infra due mura.,
      Donde, arpicando come fan le gatte,
      Vanno a passar per certe cateratte.
     
      13.
      Ma qui la Musa vuol ch'io mi dichiari.
      Circa al descriver queste loro stanze;
      Chè s'io vi pongo addobbi un po' ordinari,
      Non son per dir bugie nè stravaganze;
      Perchè le ninfe han solo i necessari,
      Nè voglion pompe nè moderne usanze,
      Per insegnare a noi ch'abbiam le borieDi quadri, e letti d'oro, e tante storie.
     
      14.
      Ch'ognun vuol far il principe al dì d'oggi;
      Sebben chi la volesse rivedere(879)
      Molti si veggon far grandezze e sfoggi,
      Che sono a specchio(880) poi col rigattiere(881).
      Il lusso è grande e già regna in su i poggi(882),
      E son nelle capanne le portiere.
      E tra cannelli(883) insin qualsivoglia untoHa i suoi stipetti e seggiole di punto(884).
     
      15.
      Orsù, perch'ío non caschi nella penaDe' cinque soldi(885), ecco ritorno a bomba
      A brache d'or(886), che nel salire arrenaPer quella scala che va su per tromba
      Perchè, sebbene ci fa il Mangia(887) da Siena
      Gli è disadatto e pesa ch'egli spiomba;
      E colle ninfe a correr non può porsi,
      Massime lì, che v'è un salir da orsi.
     
      16.
      Elle di già, com'io diceva adesso,
      Uscite son di sopra a stanze nuove,
      Aspettando che faccia anch'ei l'istessoCh'appunto com'il gambero si muove;
      Onde convien poi loro andar per esso.
      Ed aiutarlo fin che piacque a Giove,
      Che quasi manganato e per strettoio


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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