Pagina (149/283)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ch'in Parïon(923) gonfiava le pillotte.
      Era in bellezze un mostro di natura,
      sicchè tutte le donne n'eran cotte;
      E lasciando i rocchetti ed i cannelli,.
      Per lui, ch'è ch'è, facevano a' capelli
     
      48.
      Non ch'ei ne desse loro occasïone,
      Come qualche Narciso inzibettato,
      Ch'una cuffia ch'e' vegga a un verone,
      Di posta corre a far lo spasimato;
      Anzi è un di quei ch'al mondo sta a pigione,
      A bioscio nel vestire e sciamannato;
      Ch'addosso i panni ognor tutti minestraTirati gli parean dalla finestra.
     
      49.
      Ed esse eran capone; ma chiarite,
      Alfin lasciando quel suo cuor di smalto,
      Fecer come la volpe a quella viteCh'aveva sì bell'uva e tanto ad alto,
      Che dopo mille prove, anzi infinite,
      Arrivar non potendovi col saltoGli è, me', disse, ch'io cerchi altra pastura,
      Chè questa ad ogni mo' non è matura.
     
      50.
      Così non la saldò(924) già Martinazza;
      La qual non vi trovando anch'ella attacco,
      Poichè gran tempo andata ne fu pazza.
      Avendo il terzo e quarto e ognuno stracco(925),
      Condurre un giorno fecelo alla mazza(926);
      E per via d'un che le teneva il sacco(927),
      Avvezzo a tosar pecore ed agnelli,
      Mentr'ei dormiva, gli tagliò i capelli.
     
      51.
      Quei capelli, ch'un tempo avea chiamatiDel suo fascio mortal funi e ritorte,
      Le bionde chiome, o Dio! quei crini aurati,
      Che ricoprivan tante piazze morte(928)
      Onde(929) scoperti furo i trincerati,
      Ove il nimico si facea sì forte;
      Perchè, per quanto un autore accenna,
      Lo rimondaron fino alla cotenna.
     
      52.
      E così Martinazza ebbe il suo fine,
      Volendo vendicarsi per tal via;
      Perocchè buona parte di quel crine.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





Parïon Narciso Martinazza Dio Martinazza