Ch'alcun non se n'avvedde, leppò via;
E fabbriconne al Tura le rovine,
Con una potentissima malía,
Che registrata in Dite al protocolloIn un lupo rapace trasformollo.
53.
E questo lupo raggirar si vedeIntorno a un montuoso casamento(930)
D'una gente, che mentre move(931) il piedeSopra alla terra v'è rinvolta drento.
Di questa cosa il tempo non richiedeCosì per ora fartene un comento;
Perch'egli è tardi, e pria che tu l'intenda,
Spedir devi lassù questa faccenda.
54.
Or dunque vanne, e perchè tu non facciaQualche marron ma venga a arar dritto,
Acciò tal magistero(932) si disfaccia,
Perchè scattando(933) un pel tu avresti fritto,
In questo libro qui faccia per facciaL'ordine e il modo si ritrova scritto;
Portalo teco, e acciocchè tu discerna,
Perch'egli è buio, to' questa lanterna.
55.
Egli la prende con il libro insieme,
Dicendo che varrassi dell'avviso:
E che d'incanti e diavoli non teme,
Perch'egli è uom che sa mostrare il viso.
Si parte, e perchè al campo andar gli premeIn due parti vorrebbe esser diviso:
Pur vuol servírle, perch'ei si figuraChe non ci vada gran manifattura.
56.
Considerando poi nel suo cervelloChe s'a quel luogo a bambera(934) s'invia,
Potrebbe andar a Roma per Mugello(935)
Perch'ei non si rinvien dov'ei si sia,
Ricerca nel suo mastro scartabelloDi quei paesi la geografia;
Ma quel, per quanto noi potrem comprendere,
Non si vorria da lui lasciare intendere.
57.
Fu Paride persona letterataChe già studiato avea più d'un saltero(936);
Ma poi non ne volendo più sonata,
Alla scuola studiò di Prete Pero(937);
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