Oh perfido giocaccio! oh maladettoChi t'ha trovato e me che ti frequento!
Tu non ci hai colpa tu; a me il gastigoSi dee dar, poichè con te m'intrigo.
68.
Datemi dunque un mazzo in sulla testa:
Vedete! eccomi qui ch'io non mi muovo;
Nè voi farete cosa men che onesta,
Se dal giocar, morendo, io mi rimuovo:
So ch'ogni dì sarebbe questa festa,
Ch'altro diletto che giocar non provo;
Ed a giocare omai son tanto avvezzo,
Che'l pentirmi non giovami da zezzo.
69.
L'usare ogni sapere, ogni mia possaNon vale a farmi contro al giuoco schermo;
Imperocch'io l'ho fitto sì nell'ossa,
Ch'amo il mio mal qual assetato infermo,
E forse giocherò dentro alla fossa.
Che forse! diciam pur: tengo per fermo;
E se trovar le carte ivi non posso,
Farò, purch'e'si giuochi, all'aliosso(946).
70.
Van co' libri alla fossa i gran dottori,
I bravi colla spada e col pugnale:
Con libro ed armi anch'io da giocatoriSarò portato morto al funerale,
Grillandato di fiori; e a picche e cuoriTrapunta avrò la veste, e per guanciale
Quattro mattoni(947); e poichè pien di verminiI quarti avrò, vo' fare un quarto a' Germini(948).
71.
Volea seguir; ma tutti della stanzaGli dieron su la voce, con il dire
Che il perdere è comune, e star usanza(949);
E perde una miseria di tre lire;
Però si quieti pure e abbia speranza,
Chè un giorno la disdetta ha da finire;
Perocchè i tempi variabili sono,
E dopo il tristo n'ha a venire il buono.
72.
Intanto gli mostraron il prigione,
Che sott'il manto dell'ipocrisiaIn carità, dicendo, in divozione
Faceva lo scultore(950), idest la spia;
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Germini
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