Cominciaro a tirar non solo i merliCh'avrebbon le testuggini disfatto,
Ma, quasi fosse quivi un Bastian Serli(984)
O quanti architetture hanno mai fattoA stampar capitelli e frontespizi,
Per aria diluviavan gli edifizi.
16.
Gli stipiti, le soglie e gli architraviA questo effetto essendo già smurati,
Per via di curri, d'argani e di traviGli avevan sulle mura strascinati;
E benchè molto disadatti e gravi,
In tal maniera posti e bilicati,
Che ad ogni po' di spinta botto bottoFaceano un venga(985) addosso a chi era sotto.
17.
Le donne anch'esse corron co' figliuoli,
E ciò che trovan gettan dalle mura;
Chi colla conca o vaso da viuoli(986)
Pigha a qualcun del capo la misura:
Profuma il piscio i panni e i ferraiuoli,
Nè guardan s'e' v'è pena il far(987) brutturaChi tira già un lastrone alle cervella,
Che s'e' v'è grilli serva per murella(988).
18.
Chi, perchè giù non piglin l'imbeccata(989),
Cuopre i capi con tegoli e mattoni:
Chi versa giù bollente la rannata.
Che pela i visi e porta via i bordoni(990):
Nell'olio un'altra intigne la granataE fa l'asperges sopra i morïoni:
Altre buttan le casse, acciò i soldatiPartir si debban poichè son cassati(991).
19.
Un'altra con un gatto vuol la berta:
Legato il cala; ond'ei fra quei d'Ugnano
Sguaina l'ugna e colla bocca apertaGrida inasprito in suo parlar soriano:
Ed il primo ch'ei trova, egli diserta(992),
Chè dov'ei chiappa, vuol levarne il brano:
Così l'alz'ella e abbassa colla corda,
Acciocch'or questo or quello ei graffi e morda.
20.
Miagola e soffia il gatto e s'arronciglia,
| |
Bastian Serli Ugnano
|