30.
Già tutti son di sopr'alla muragliaChe la circonda un lungo terrapieno;
Già si fiorisce in sì crudel battagliaDi sanguinacci la gran madre il seno;
Celidora a due man ferisce e taglia,
Che nè anche un villan che seghi il fieno,
Tanti fil d'erba col falcion ricide,
Quant'uomini costei squarta ed uccide.
31.
Il principe d'Ugnano ed Amostante
Da toccatori(1002) fan col brandistocco(1003),
Perocchè della morte almen cessante(1004),
Se non prigion, si fa chi è da lor tocco.
All'incontro ritrovasi Sperante
Che fa, menando la sua pala, il fiocco(1005):
E se già le sustanze ha dissipate,
Or manda male gli uomini a palate.
32.
Maso di Coccio a questo e quel comanda,
Ed all'un donne e a un altro ne promette;
La compagnia(1006) del Furba innanzi manda;
Che resti a' fianchi a Batiston commette,
Con Pippo, il quale sta dall'altra banda.
Ma egli in retroguardia poi si mette;
E mentr'ognun s'avanza a gloria intento,
Ei siede a gambe larghe e si fa vento.
33.
Amostante all'incontro un nuovo Marte
Sempra fra tutti avanti alla testata;
Lo segue Paol Corbi da una parte,
E da quell'altra Egeno alla fiancata.
Vengonsi intanto a mescolar le carte(1007)
E vien spade e baston per ogni armata;
E chi dà in picche e a giuocar non è lesto,
Vi perde la figura e fa del resto(1008).
34.
Vedendo i terrazzan che stanno in fiori(1009),
Che il nimico dà spade e giuoca ardito,
Per non far(1010) monte in su' matton, da' cuoriRitiransi(1011) e non tengon più l'invito;
Ma speran ben, mostrando a'giuocatoriDenari e coppe, indurgli a far partito;
Perciò nel campo un saggio ambasciadore
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Ugnano Amostante Sperante Coccio Furba Batiston Pippo Marte Paol Corbi Egeno
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