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      40.
      E questi che badavansi a zombareIn Malmantil, s'accorsero ben presto
      Che quel non è mestier da abborracciare;
      Però si contentaron dell'onesto.
      Già i tagli alcuno impiastra colle chiare,
      Altri rimette braccia e gambe in sesto.
      Altri da capo a piedi si son untiE chi si fa sul ceffo dar de' punti.
     
      41.
      Baldone in questo, per la più sicura,
      Due gran dottori a' trattamenti invia:
      L'un Fiesolan Branducci, che proccuraD'aver, s'ei non può in Pisa o in Pavia,
      Almeno in refettorio una lettura;
      L'altro è Mein Forcon da Scarperia,
      Che se l'uom vive per mangiar, vi giuroCh'ei vuol campar mill'anni del sicuro.
     
      42.
      Cassandro casa Cheleri frattanto,
      Del duca allora il primo segretario,
      Per far loro un disteso di quel tantoDovevan dire al popolo avversario,
      Cacciatosi Giovan Boccaccio accantoE scorso tutto il suo vocabolario,
      Scrisse in maniera e fece un tale spoglio,
      Ch'ei messe un mar di crusca in mezzo foglio.
     
      43.
      Et essi andaron colla lor patenteDi poter dire e fare e alto e basso:
      Lor camerata fu, tra l'altra gente,
      Che gli seguía, curioso per suo spasso,
      Baldino Filippucci lor parente,
      Uom che piuttosto canta ben di basso(1016);
      Crescer voleva come gli altri appunto,
      «Ma si pentì quand'a mezzo fu giunto.»
     
      44.
      Son alti gli altri due fuor di misuraOnd'ei nel mezzo camminando ad essi,
      Resta aduggiato(1017) sì, che di staturaNè men può crescer più, quand'ei volessi.
      Giunti alla fin colà dentro alle mura,
      E a Bertinella che gli aspetta ammessi,
      Un bel riverenzon fecer, che preseDi territorio un miglio di paese.
     
      45.
      Ed ella pure a lor quivi s'inchina,


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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