Dando a ciascuno i suoi debiti titoli;
E con essi fermò l'altra mattinaIl discorrere, e far patti e capitoli,
Purchè il nome conservi di regina,
Quando per l'avvenire altra s'intitoli;
Che questo non le nieghin chiede almanco,
Nel resto poi dà loro il foglio bianco.
46.
E perchè l'ore già finian del giorno,
Si consultò che fosse fatta sera;
Perciò tutti alle stanze fer ritornoCom'un sacco di gatti(1018) fuor di schiera.
I cittadini stavan d'ogn'intornoNelle strade, su i canti e alla frontiera,
Acciocch'ognun, secondo il suo potere,
A' forestieri in casa dia quartiere.
47.
Giunta a palazzo Bertinella intanto,
In Amostante e in Celidora incappa;
E vuol che, gli odii omai posti da canto,
Stien seco; ma ciascun ricusa e scappa.
Pur finalmente, ne li prega tanto,
Ch'e' non si fanno poi stracciar la cappa.
Va innanzi il general dentro al palagio:
Chi dà spesa(1019), dic'ei, non dia disagio.
48.
Del principe d'Ugnan poi si domanda:
E perchè la labarda(1020) anch'egli appoggi,
Staffieri attorno a ricercar si mandaChi l'abbia raccettato e chi l'alloggi.
Ed ei che in una camera locandaS'era acculato, volle mille stoggi(1021)
Pria ch'ei n'uscisse: pur col suo codazzoN'andò per alloggiar anch'ei in palazzo.
49.
A cena, perchè il giorno in questo locoEbber altra faccenda le brigate
Che stare a cucinare intorno al foco,
Si fece una gran furia di frittate,
Che si fan presto sì, ma duran poco,
Chè appena fatte ell'eran già ingoiate;
Perchè la gente a tavola era molta,
E ne mangiavan due e tre per volta.
50.
In cambio di guarir dell'appetito,
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Bertinella Amostante Celidora Ugnan
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