Col petto a botta(1054) in man l'altro galoppa,
Un altro l'elmo da coprir la testa,
Da difender, un altro, e braccia e groppa:
Di che coperta in ricca sopravvesta,
Par un pulcin rinvolto nella stoppa;
Ed allestita in sul cantar del gallo,
Altro quivi non resta che il cavallo.
11.
Perciò fa comandare a' barbereschiChe lo menin 'n un campo di gramigna,
Acciocch'ei pasca un poco e si rinfreschi,
Perchè per altro(1055) il poverin digrigna.
La marca(1056) ebbe del Regno, e i guidaleschiGli hanno rifatta quella di Sardigna:
Maglie e reti(1057) ha negli occhi, onde per cenaVanne a pescar nel lago di Bolsena(1058).
12.
Or mentre pasce il misero animaleE ch'e' si fa la cerca(1059) della sella,
Giunge un diavol più nero del cavialeCon un martello in mano e una rotella
Ed un liquor bollente in un pitale,
Ed inchinato a lei così favella:
Il re dell'infernal diavoleríaCon queste trescherelle(1060) a te m'invìa.
13.
E ti saluta e ti si raccomanda,
E perc'ha inteso che tu fai duello,
Un rotellon di sughero ti manda;
Spada non già, ma ben questo martello,
Con una potentissima bevandaCh'io ti presento entr'a quest'alberello
Bell'e calduccia, come la mattinaAllo spedal si dà la medicina.
14.
Or senti, chè qui batte il fondamento:
Quand'il nimico ti verrà a ferire,
Va' pure innanzi, e non aver spaventoAl ferro questa targa a offerire;
E tosto ch'ei la passa per di drento,
Sii presta col martello a ribadire;
Ma lasciagliene subito alla spada,
Perch'egli a sè tirando, tu non cada.
15.
Facc'egli poi con essa quanto vuole,
Chè più di punta non può farti offesa:
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Regno Sardigna Bolsena
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