Con tutto quell'ordingo che s'adopraA segare i legnami ed i panconi,
A divider il mostro mette in opra.
Mentre la sega in mezzo a'duoi gropponiScorre così, va il mondo sottosopra
Mediante il rumor de'due pazienti,
Che l'un fa d'urli, e l'altro di lamenti.
51.
Pur senza ch'intaccato ell'abbia un ossoLa sega insino all'ultimo discese
Lasciando il Tura libero, ma rossoDietro di sangue, com'un Genovese(1119),
La bestia gli volea tornare addosso;
Ma Paride che subito l'intese,
Presa la spada, la tagliò pel mezzo,
Pensando di mandarla un tratto al rezzo(1120).
52.
E morta te la dà per cosa certa;
Ma quel demonio insieme si rappicca,
E qual porco ferito a gola apertaPer divorarlo sotto se gli ficca.
Ed egli ch'all'incontro stava all'ertaIn sulla testa un sopramman gli appicca
Che in due parti divisela di netto,
Com'una testicciuola di capretto.
53.
Ma ritornato a penna(1121) e a calamaio,
Pur questo stesso a Paride si volta;
Che per veder il fin, di quel moscaio,
Se e'fosse mai possibile una volta,
Mena le man che, e' pare un berrettaio(1122)
Ed a chius'occhi pur suona a raccolta(1123)
E dágli e picchia, risuona e martella;
Ma forbice!(1124) l'è sempre quella bella(1125).
54.
Talch'ei si scosta nove o dieci passi,
E piglia fiato, perch'ei provar vuoleSe la virtude a sorte gli giovassi
C'hanno l'erbe, le pietre e le parole;
Perciò gli avventa il libro e poi de' sassi,
Con una man di malve e petacciuole(1126);
E parve giusto il medico indovino,
Già detto mastro Grillo(1127) contadino.
55.
Perchè 'l demonio, o si recasse a scorno
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Tura Genovese Paride Paride Grillo
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