3.
Sbandiva il gallo apportator del giornoLa notte nera più d'un calabrone,
E il suo buio e quant'ombre ell'ha dintornoD'ogni e qualunque grado e condizione,
Acciò sicuri omai faccian ritornoGli uccei cantando il lor falso bordone(1134)
Incontr'al Sol; che in questa parte e in quellaFa pel lor gozzo nascer le granella;
4.
Quand'infra dame e cavalieri errantiCh'al trescone in palazzo erano intenti,
Comparsi un dietro all'altro i duellanti,
Armati tutti due come sergenti,
Si sballò(1135) il ballo, andâr da canto i cantiE le chitarre e i musici strumenti
A' propri sonatori e a' balleriniDivenner(1136) tante cuffie e berrettini.
5.
Perchè ciascun che quivi si ritrovaVedendo entrar quell'armi colà drento
Subito disse: qui gatta ci cova:
Questa è trama di qualche tradimento.
Si fa però bisbiglio, e si rinnovaL'odio fra le fazion già quasi spento
Che tirando a' rispetti giù la buffa(1137),
Ruppe la tregua e rappiccò la zuffa.
6.
Baldone mette man da buon soldato,
E nimico ritorna a Bertinella;
Alla quale in quel punto cascò il fiato,
Il fegato, la milza e le budella,
Vedendo, quando men l'avria pensato,
Uscire i pesci fuor della padella(1138),
Mentre la fa venir Marte vigliaccoCol suo Baldone alle peggio del sacco(1139).
7.
Ma perch' un certo vento non le gustaChe fan le spade e ognor per l'aria fischia,
E già vedendo che la morte aggiustaChi più vuol far del bravo e più s'arrischia,
Bel bello svigna, e vanne alla rifrustaD'un luogo da salvarsi da tal mischia:
Mischia che non le par di poter credere;
Perciò sospira e non si può discredere(1140).
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Sol Bertinella Marte Baldone
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