18.
Paion costoro un branco di galletti,
Quando la state a tempo di ricolta,
Intorno a qualche bica uniti e strettiognun di loro a bezzicar s'affolta.
Però il gigante fa certi scambietti,
Che te ne svisa quattro o sei per volta;
Infastidito alfin da quel baccano,
Si china ed aggavignane un per mano.
19.
E come la mia serva quand'in frettaDee fare il pesce d'uovo(1152), e che si caccia
Tra man due uova, e insieme le picchiettaSicchè in un tempo tutte due le schiaccia;
Ei, che dall'ira è spinto alla vendetta,
Sostien quei due, e s'apre nelle braccia,
Poi ciacche! batte insieme quello e questo,
Sicchè e' diventan più che pollo pesto.
20.
Allor Bieco non ha più sofferenza,
E giura che di questo il bacchillone(1153)
Non andrà al prete per la penitenza,
Perch'ei vuol ch'e' la faccia col bastone;
E i suoi, che di tal'arme han la licenza,
Gliene daran d'una santa ragìone.
Così guida i suoi ciechi ov'è il colosso,
Acciò gli caccin le mosche da dosso.
21.
Eglino tutti quivi fermi a tiroPresso a Biancone, a un fischio co' bastoni
Senza tramezzo alcun, senza respiro,
Ne diedero un carpiccio di quei buoni.
Ed egli con un piede alzato in giroFa lor sentir s'egli ha sodi i talloni;
E mentre questo passa e quel rientra,
Con quel pedino te gli chiappa e sventra.
22.
Quand'ecco il vecchio Paolino il cieco(1154),
Il qual fa più canzon che il Testi o 'l Ciampoli,
E, perch'egli è bizzarro, avendo secoCondotti, com'ei suole, un par di trampoli,
Ov'è salito a petizion di Bieco,
Va col mantel ch'egli ha di cento scampoliTastando ov'è il gigante, e all'improvviso
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