Per dalle schiene gl'imbacucca il viso.
23.
Ei con Macone allor si scandolezza,
E dice: oh traditor, che cosa è questa?
Che temi, ch'e' mi porti via la brezza,
Che tu m'hai posto il pappafico in testa?
Ma porco! oibò! questo cenciaccio allezza(1155)
E sa di refe(1156) azzurro ch'egli appesta;
Io vo' pagarti colla tua moneta,
E darti anch'io l'incenso colle peta.
24.
Fatto legare intanto avea Perlone
La trave dal gigante rovinata.
Al canapo ancor quivi ciondolone,
Che la lumiera già tenea legata;
Ed a foggia d'arïete o montoneTiranla addietro e dannole l'andata
Verso quel torrïon, che si disteseCol sì(1157) più volte in bocca del Franzese.
25.
Or è quando, perch'egli sbalorditoE tutto intenebrato in terra giace,
i ciechi più che mai fanno pulito(1158),
Ed egli se la piglia in santa pace:
E fra le mazze(1159) involto a quel partito,
Un sacco divenuto par di brace;
E ben quel panno al viso gli è dovuto,
Dovendosi il cappuccio a un battuto(1160).
26.
Mentre gli rompon l'ossa e poi gli fannoCosì l'incannucciata(1161) co' randelli,
E talor non vedendo ov'essi danno,
Si tamburan fra lor come vitelli(1162),
Gli altri soldati a gambe se la danno,
Ed ognun dice: alla larga, sgabelli(1163).
Fugge, e la parte amica e la contraria,
Perchè quivi non è troppo buon'aria.
27.
Ma restin pare a rinfrescarlo gli orbiCon quell'insalatina di mazzocchi;
Ed ei riposi all'ombra dì quei sorbi(1164)
Che gli grattan la rogna co' lor nocchi,
Mentre quivi, per far dispetto a' corbi,
Sotto quel cencio tien coperti gli occhi.
Chè se ognun parte, ed io mi parto ancora,
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Macone Perlone Franzese
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