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      Onde il vin pretto in maggior copia scappa,
      Che non mesce in tre dì l'Inferno e il Fico(1181);
      Ma non va mal, perch'ei caduto allotta,
      Mentre boccheggia, tutto lo rimbotta.
     
      38.
      Gira Sperante peggio d'un mulino,
      Perch'arme alcuna in man più non gli resta;
      Pur trova un tratto un piè d'un tavolinoE Ciro incontra e gli vuol far la festa;
      Ma quei preso(1182) di quivi un sbaraglino,
      Una casa con esso a lui fa in testa;
      Perchè passando l'osso oltr'alla pelle,
      Nel capo gli raddoppia le girelle.
     
      39.
      Ritrasse già Perlone un certo matto,
      Ch'aveva il naso da fiutar poponi;
      E perch'ei nol pagò mai del ritratto,
      Però fa seco adesso agli sgrugnoni(1183);
      E dieglien'un sì forte, che in quell'attoGli si stiantò la stringa de' calzoni,
      Che qual tenda(1184) calando alle calcagna,
      Scoprì scena di bosco e di campagna.
     
      40.
      Tosello, che in fierezza ad uom non cede,
      Riesce adesso qui tutto garbato;
      Perch' ei risana un zoppo da un piede,
      Ch'ognor su quella parte andò sciancato;
      Mentre di taglio un sopramman gli diedeIn quel che sano avea dall'altro lato,
      Che pareggiollo; ond'ei fu poi di queiChe dicon: qui è mio(1185), e qua vorrei.
     
      41.
      Grazian di sangue in terra ha fatto un bagno,
      Ond'egli è forza a chi va giù che nuoti:
      Affetta un salta(1186) e un birro col compagno,
      E stroppia un tal che fa le gruccie(1187) a' boti,
      Che vien(1188) da un trombettier di Carlo Magno
      Quando le mosse dar fece a' tremoti;
      Toglie ad un l'asta il qual fa il paladino;
      Sebben con essa fu spazzacammino(1189).
     
      42.
      Tutto tinto(1190) ne va Puccio Lamoni
      Stoccheggiando nel mezzo della zuffa;


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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