5.
Qui per alquanto a Paride ritornoCh' è, nell'oste(1224) alla quarta sboccatura(1225);
E perchè dal paese egli ha in quel giornoTolta ogni noia, liberando il Tura,
La gente quivi corre d'ogni intornoA rallegrarsi della sua bravura;
Ne lo ringrazia, e a regalarlo intenta,
Chi gli dà chi gli dona e chi gli avventa(1226).
6.
Ma quegli, ch'obbligarsi non intende,
Non vuol pur quanto un capo di spilletto;
E subito ogni cosa indietro rendeRingraziando ciascun del buon affetto.
E dice, che da lor nulla pretende,
E se di soddisfarlo hanno concetto,
Per tal memoria gli sarà più gratoChe il luogo Montelupo sia chiamato.
7.
Sì, sì, ch'egli è dover; da tutti quantiGli fu risposto: ed in un tempo stesso
L'editto pel castello su pe' cantiPer memoria de' popoli fu messo,
Che divulgato poi di lì avantiFu osservato sì, che fino adesso
Questo nome conservan quelle mura,
E 'l manterranno, finchè 'l mondo dura.
8.
Se Paride riman quivi contentoDi tal prontezza, non si può mai dire;
Ma non volle aspettarne poi l'evento,
Perchè gli venne il grillo di partire:
Ch'egli ebbe sempre quello struggimentoD'andare al campo, ed or ne vuol guarire;
Perciò ne va per ritornare in schiera,
E trova che sparito è ciò che v'era.
9.
E che fuor del castello il popol pioveChe ognor ne scappa qualche sfucinata(1227),
Per lo più gente che a pietà commove,
Cotanto è rifinita e maltrattata.
E' s'avvicina. e dice: olà, che nuove?
Ed un risponde e dice: o camerata,
Cattive, dolorose; e se tu vaiQui punto innanzi, tu le sentirai.
10.
Paride passa, e ne riscontra un branco
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Paride Tura Montelupo Paride
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