Pronta risponde a tant'ambasceria;
Indi le chiavi piglia, e un altro mazzoDi quelle delle stanze del palazzo.
31.
E perch'egli è un pezzo ch'ell'ha vogliaDi riveder come d'arnesi è pieno,
Del manto e d'altri addobbi si dispoglia,
E comincia a girarlo dal terreno(1250).
I guardarobi aspetta ad ogni sogliaCh'ad aprir gli usci paiono il baleno.
E subito poi lesto uno staffiere,
Quand'ella passa, le alza le portiere.
32.
Ed ella se ne va sicura e franca,
Sapendo ogni traforo(1251) a menadito;
Perchè troppo non è ch'ella ne mancaE l'abitò fin quando avea marito.
Scese, girò, salì, nè mai fu stanca,
Sinchè non ebbe di veder finito;
All'ultimo si fece in guardarobaAprir gli armadi, e cavar fuor la roba.
33.
Spiegasi prima sopr'a un tavolottoUn abito mavì(1252) di mezza lana,
Che in su' fianchi appiccato ha per di sottoUn lindo guardinfante alla romana;
Poi viene un verde e nuovo camiciotto(1253)
Con bianche imbastiture(1254) alla balzana;
E poi due trincerate(1255) camiciuoleChe fanno piazza d'arme alle tignuole.
34.
Una zimarra pur di saia nera,
Per dove si fa a' sassi(1256) arcisquisita;
Perchè gli aliotti(1257) e il bavero a spallieraParan la testa e in giù mezza la vita;
Portandola alle nozze o a una fiera,
Tôrre e comprar si può roba infinita,
Ch'ell'ha due manicon sì badïaliCh'e' tengon per quattordici arsenali.
35.
Una cappa tanè, bella e pulita,
Di cotone, sebben resta indecisoS'ella è di drappo(1258) o pur ringiovanita
Perchè non se le vede pelo in viso;
Evvi d'abiti pur copia infinita,
Ma chi tinto, chi rotto e chi riciso,
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