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      Le più belle comparsero del mondo;
      Chè in fatti i pesci grossi stanno al fondo.
     
      41.
      Tutte in sacchetti co' lor polizziniChe dicon la moneta che v' è drento;
      Le piastre sono in uno, in un fiorini,
      In un gli scudi d'oro, in un d'argento,
      Lire in un, giuli in questo, in quel carlini;
      Poi dopo un ordinato spartimentoDi crazie, soldi e più danar minuti,
      Sonvi i quattrini, i piccioli e i battuti.
     
      42.
      Poi ne venivan gli occhi di civette(1267);
      Ma il proseguir più oltre fu interrotto,
      Perchè alla donna venner più staffetteA dir che'l duca le volea far motto;
      Ond'ella il tutto nel casson rimette:
      E riserrato, scende giù di sottoOve Baldon l'aspetta in istivali
      E per partir di quivi sta in sull'ali.
     
      43.
      Perch'aggiustate omai tutte le cose,
      Che più desiderar non si potea,
      Egli, ch'era per far come le sposeLa ritornata(1268), idest, alla Ducea,
      In punto a questo fine allor si pose;
      E in quel, che il camerier della chinea(1269)
      La puliva per metterle la sella,
      Licenziossi così dalla sorella.
     
      44.
      Omai è tempo, cara Celidora,
      Che inverso li miei sudditi m'appressi;
      Chè 'l trattenermi di vantaggio fuora,
      Pregiudicar potrebbe a' miei interessi.
      Però qui resta tu co' tuoi in buon'oraE fátti amare e rispettar da essi;
      Ed in ordine a questo si convieneFare anche un'altra cosa per tuo bene.
     
      45.
      Perchè s'io parto poi, cugina mia,
      Non so se tu ci avrai tutti i tuoi gusti;
      Chè qui non è nessun che per te siaMentre sorgesser poi nuovi disgusti,
      Ma voglia il ciel ch'io dica la bugia;
      Ad ogni modo io vo' che tu t'aggiustiPer sicurtà con un compagno il quale


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





Baldon Ducea Celidora