S'accasi teco: e questo è il Generale.
46.
I tuoi Stati difender si dà vanto,
Chè tu vedi, egli è bravo quant'un Marte;
E se fin or per noi ha fatto tanto,
Pensa quel ch'ei farà s'egli entra a parte.
Orsù dágli la man, cava su il guanto;
E voi non ve ne state più in disparte:
Casa Latoni(1270), o Amostante nostro,
Fatevi innanzi, dite il fatto vostro.
47.
Ovvia passate qua da mia cugina,
Ch'avete voi paura che vi morda?
Guardate se vi piace la pannina(1271);
Dite, non ci tenete in sulla corda,
Bisogna domandarne alla Regina,
Rispose il General, s'ella s'accordaChè quanto a me, giá son bell'e accordato,
Anzi terrei d'averne di beato(1272).
48.
Sì egli è dover sentir l'altra campana,
Baldon soggiunse voi parlate bene,
Già so, questo va in forma e per la piana,
Ed altrimenti far non si conviene.
Così alla donna dice: ovvia su, trana(1273),
Rispondi presto, cavaci di pene,
Vuo'l tu? parla: or oltre dàlla fuore,
Di' mai più(1274) sì, e daccela(1275) in favore.
49.
Ed ella nel sentir com'ei l'astringeA dar pronta risposta a tal domanda,
D'un modesto rossor tutta si tingePerchè morir volea colla grillanda(1276);
Pur alfin nelle spalle si ristringe,
E dice che farà quanto comanda.
O garbato! rispose allor Baldone,
Oh così presto e male, e conclusione!
50.
Dagli dunque la mano in mia presenza.
E voi, o General, datela a lei;
Ch'io voglio prima della mia partenzaVeder solennizzar questi imenei.
Ma per non recar tedio all'udïenza,
Idest a chi ascolta i versi miei,
Col trattar sempre d'una stessa cosaLasciamgli, e andiamo incontro a un'altra sposa.
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