(109) GUSTAVO ecc. Ugo Stufa, Balì della Religione di san Stefano. detto per giuoco cavalier di petto dalla croce dell'ordine che portava in petto. L'altro è Iacopo del Borgo. Essendo essi infermicci non son netta farina quando l'autore scriveva, si dà loro per insegna un PAPPINO, cioè portator di pappe al malati dello Spedale.
(110) SI LEVA IN SOGNO. Si leva, sognando che sia ora di levarsi, mentre non è. Ma è detto per iperbole ironica. Vuol dire: si leva a mezzodì, e afferma che s'è trovato in piedi prestissimo perchè sognava di levarsi, e si è levato di fatto.
(111) LO SCENARIO ecc. Bel Masotto Ammirato (Marchese Mattias Bartolomei) dilettavasi di fare e recitar commedie co' suoi amici Pancrazio ecc.; onde qui gli si danno in mano lo scenario e il mandafuora, che sono fogli in cui si descrivono i nomi dei recitanti, le scene ecc., perchè la rappresentazione proceda con ordine. - Il fatto narrato negli ultimi quattro versi par che sia vero: ma invece di stendardo, trattavasi di abiti da commedia.
(112) PONTE A GREVE è poco lontano da Firenze sulla strada di Pisa.
(113) VESTÌ DI LUNGO. Vestì tonaca o abiti talari.
(114) RAMMANZO, Ramanzina, rabbuffo, diceria, lagnanza.
(115) UN PO' DI CAMPANILE. Una chiesa, una cappellania.
(116) LANZI Guardie Tedesche.
(117) OGA MAGOGA. Lontan lontano.
(118) NÈ... MEN. Nemmeno.
(119) STIACCIATINE. Tornare al pentolino, ai comodi di casa.
(120) QUA. In Germania.
(121) SALCRAUT. Cavol salato.
(122) NON LA VOGLIO PIÙ COTTA. Mi basta così. Chi va all'osteria ed ha, fame, dice all'oste, per isbrigarsi: portala cotta com'è.
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