(139) CALANDRA è una specie di lodola.
(140) LASCIÒ LE POLPE IN FIANDRA si dice di chi ha gambe molto sottili; ma qui per doppio senso il poeta vuol far credere di aver detto che Amostante riportò gravi ferite nelle guerre di Fiandra.
(141) MATTO SPOLPATO vuol dire matto del tutto; ma qui pure il poeta pretenderebbe che s'intendesse matto senza polpe alle gambe.
(142) COMECCHÈ ecc. Quasichè si trattasse di grave danno, come è quando, cessato il bollire del mosto, la vinaccia cala a fondo e lo guasta, se la non si toglie in tempo.
(143) L'AMPIO PAESE ecc.Io giuoco che non si trova chi sappia o possa giudicare a migliaia di miglia quanto paese gli è soggetto: e vi è equivoco in questa parola fra i due significati che essa ha, di situato sotto e sottoposto al dominio.
(144) LATTE DI GALLINA. Curioso è vedere come anche i Greci usassero questa stessa espressione, galà òrnithon
(145) MONA CIONNA. Titolo che si dava a donna dappoco, ma impacciosa e mestatrice, Questa è Bertinella.
(146) GUIDONE. Uomo vile e tristo.
(147) SCORRER LA CAVALLINA vale pigliarsi tutti i suoi gusti sfrenatamente; ma qui l'aggiunto ne' lupanari gli dà un senso più particolare.
(148) FRUSTAMATTONI. Consumatori di mattoni, cioè tali che bezzican sempre ad una casa o bottega, senza spendervi mai un soldo.
(149) ROMA E TOMA. L'origine di questo detto, di cui a tutti è noto il valore, è molto incerta. V'è chi pensa che la parola Toma non abbia senso alcuno, e sia messa lì per fare rima con Roma; altri la vuol derivata dallo spagnolo tomar, pigliare, quasi dicesse: Ti si promette Roma? e tu toma, cioè piglia.
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