(180) CASSONE. Qui, Sepolcro, e il detto vale Morire.
(181) A TANTA FRETTA. In tutta fretta, subito..
(182) UGNANO è piccol luogo tra Firenze e la Lastra presso ad Arno.
(183) FIDECOMMISSO. Assiduo, che sta sempre in un luogo.
(184) DEL PROFERITO. Nemmen quello che aveva promesso o profferto.
(185) CAMBIÒ LA DIADEMA. Di santo si fece turco. Qui la diadema è il nimbo.
(186) SUL MOSTACCIO UNO SBERLEFFE.Uno sfregio in viso per ignominia.
(187) BIZZEFFE. Sull'origine di questa voce I'ingegnosa opinione del Minuccí, quantunque non appoggiata da documenti, merita di esser conosciuta. Quando il magistrato romano concedeva grazia intera, scriveva sotto il memoriale del supplicante, F. F., cioè Fiat, Fíat, e la grazia dicevasi data a bis effe, a bizzeffe
(188) COLLA BALESTRA. Li saettava col pane stesso, o con pietre, se accostavansì a prendere il pane.
(189) SANT'ALTO. L'Altissimo. È modo di lingua furbesca.
(190) PIGLIEREI PER SAN GIOVANNI. Questo è il Santo protettore di Firenze. In quel giorno tanto solenne, i birri non potevan nommeno pigliare, cioè catturare, i banditi. Ora, di uomo avidissimo, si dice ch'ei piglierebbe il dì di san Giovanni, o per san Giovanni, usando pigliare nel suo natural senso di accettare e prendere.
(191) FRA FAZIO. Accorciato di Boni-fazio, facitore di bene.
(192) CADUTO SIA NEL MAL DEL MISERERE Sia divenuto misero, cioè avaro; ovvero: abbia preso a fare il contrario di ciò che era il consueto suo naturale, come è nel detto morbo che le fecce escono dalla bocca. La denominazione italìana di questa malattía, che è, il Volvulus dei Latini, pare che sia stata originata da una falsa interpretazione del nome greco eileòs, volvulus scambiato con eleòs, misericordia, ed eleéo misereri.
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