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      (193) PER LA MALA vita. Ridotto a mal partito.
      (194) TU GRATTI ecc. Tu. m'inciti a discorrere, vuoi farmi cantare.
      (195) LEVAR LA CANNELLA. Desistere dal fare una cosa: ed è preso dal levar la cannella alla botte.
      (196) LA NOCCA o nocche delle dita.
      (197) IO L' EBBI BIANCA ecc. Nell'estrazione di un premio al lotto, le sole polizze premiate sono scritte, le altre bianche. Onde averla bianca a una cosa vale non ottenerla.
      (198) SBRACIAR. Scialacquarsi la mia roba.
      (199) LEVARE IL VIN DA FIASCHI, vale finir che che sia, finirla.
      (200) AGHETTO. cordoncino con puntale di metallo.
      (201) CRAZIA, Moneta toscana che valeva sette centesimi di lira italiana.
      (202) GLI È FATTO IL BECCO ALL'OCA. La cosa è fatta. Chi vuol conoscere l'origine di questo detto, la troverà nel Mambriano, c. II e nelle novelle del Pecorone.
      (203) NON LA PARO. Non la credo. È tratto da un certo giuoco di dadi, nel quale chi tien la posta dice párola; e non la tenendo, dice Non la paro.
      (204) LARGO COME UNA PINA Verde è detto ironico che vale strettissimo, avarissimo, perchè la pina finchè è verde non apre le scaglie, o involucri de' semi.
      (205) VENNERO IN PAESE. Vennero in scena, si lasciaron trovare, comparvero.
      (206) BUFFETTO. Tavolinuccio.
      (207) DESTRO. Il comodo, il cesso.
      (208) MANGIARO IL PANE AFFATTO, senza lasciar rosumi, il che si fa dai fanciulli. Divennero giovani fatti.
      (209) FAR SANTÀ (sanitá), Salutare.
      (210) BUOI ecc. Si noti che subito dopo aver nominato i buoi, con maligna allusione nomina il padre.
      (211) IMPICCATOI. Che han passato i diciott'anni, cosicchè possono essere impiccati.


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Il Malmantile riacquistato
di Lorenzo Lippi (Perlone Zipoli)
Barbera Editore Firenze
1861 pagine 283

   





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