(228) FARE UN CONTICINO. Mangiare e pagare.
(229) FITTA. Ficcata la carota, fattogli credere che fosse castrato.
(230) NUOVA MANOMESSA. Il primo vino spillato, da manomettere, metter mano, mettere a mano un vaso nuovo. Nuovo, sta per insolito, perchč Floriano non s'era mai ritrovato a bever acqua.
(231) PRIMA CHE UN ORSO. Č detto come per antifrasi, ad esprimere il jam matura viro, e il gran desiderio di sposarsi. Analoga a questa č la frase: a Farei il sacrificio di sposare quella ricca erede.
(232) COME LA ROVELLA. In frasi analoghe ora si sente dire: come un diavolo. Il tale corre come la rovella; corre come un diavolo.
(233) LE TROMBE. In una delle carte da giuoco delle Minchiate č effigiata la Fama con due trombe; e il nome di quella carta, stimata la pių bella e detta Le trombe, passō a significare cosa perfetta nel suo genere.
(234) BUSCHETTE, o bruschette, sono fili di paglia di diversa lunghezza, con cui si tiran le sorti, cosė: Mettonsi perpendicolari fra le mani o fra due assi, in guisa che l'un de' capi sia nascosto. Chi tira il pių lungo o il pių corto (secondo il pattovito), ha la sorte; gli altri si succedono nella sorte, secondo che il filo tirato da ognuno č pių o meno lungo.
(235) FA CIVETTA. Abbassa il capo. Vien dal giuoco di civetta che si fa in tre. Uno č nel mezzo con in capo un berretto che gli altri due, ai fianchi, s'ingegnano con botte di fargli saltar di capo. Ma botte non si puo dare finchč quel di mezzo, che ha le mani in terra, non le alza per dar mostaccioni a dritta e sinistra.
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