(262) FUCILE. Focile, acciarino, istrumento per destare dalla pietra focaia la scintilla che poi appiccava il fuoco alI'esca.
(263) ALARI. Arali, capofochi.
(264) LIETA. Fiamma chiara e breve.
(265) IL CRÒGIOLO ecc. Seguitò a stare accanto al foco dopo cessata la fiamma; dal crògiolo o tempera che si dà ai lavori di vetro tenendoli, appena fatti, ad un calore moderato nella camera.
(266) FAR COME QUEI DA PRATO. Lasciar piovere. Ambasciatori di Prato domandarono ed ottennero dai Signori Priori di Libertà il diritto di celebrare in un dato giorno dell'anno una fiera; e stipularono di pagare per ciò una certa somma. Nell'uscir di palazzo venne loro in capo che se in quel dì piovesse. era pur forza pagar la somma e non far la fiera; onde tornarono in dietro a domandare: Sígnori, e s'è piovesse? - Rispose uno: Lasciate piovere.
(267) DOPO. Oltre.
(268) A CIELO. Grandissimo.
(269) FATE MOTTO. Senti! Udite sproposito!
(270) DI ROTTO. Di guasto, di male.
(271) GUARDA LA GAMBA! Così gridavasi dai ragazzi all'avvicinarsi dei Toccatori o ministri del tribunale civile che portavano una calza d'un colore una d'un'altro: e gridavasi per avvertire il debitore sentenziato a pagare, che corresse a un luogo immune, dove l'ufiziale non potesse, toccandolo, intimargli il termine perentorio. Da ciò Guarda la gamba passò a significare Il cielo me ne liberi! o simile.
(272) NÈ LEVA ecc. Nec addas nec adimas. Per appunto come volevi trattar me.
(273) METTER A FILO. Aguzzare la voglia; dall'affilare i coltelli
(274) SEGRENNA. Magrissimo.
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